CHI SONO         OPERE         SCRIVIMI                  PRESENTAZIONI         FOTO GALLERY         RACCONTI LA MIA LIBRERIA

lunedì 4 maggio 2015

QUOTA 1222  di Anne Holt

Ritrovo Hanne Wilhelmsen, sagace ispettrice di polizia norvegese conosciuta in "Quale verità", paralizzata da un proiettile nella colonna vertebrale, lontana ormai dal distretto in cui operava con solerzia e intuito straordinari, su un treno che conduce a un remoto paese nordico, che deraglia rovinosamente durante una bufera di neve. Dopo un iniziale momento di panico i passeggeri vengono traslocati in un hotel, il Finse 1222 (la quota di altitudine del paese in cui si trova) e qui iniziano a fare la reciproca conoscenza. Poco dopo viene ucciso un sacerdote e, il giorno seguente, un altro. I personaggi che si incontrano sono tutti di un'antipatia eccezionale, a partire da Hanne, ruvida come carta vetrata, urticante e scostante con chiunque le si ponga di fronte. Tranne, forse, con chi è ancor più odioso di lei, come il giovane disadattato sociale Adrian, che da subito le ispira, se non tenerezza, un certo interesse pseudomaterno. La trama scorre piuttosto lenta e pesante come i cumuli nevosi che sommergono l'hotel e i suoi malumori, i colpi di scena sono lievi e prevedibili. Il finale è discreto. Un romanzo che risulta al di sotto delle aspettative, e che viene voglia di terminare in fretta poiché non convince mai a sufficienza. Anche la supponenza e l'atteggiamento aggressivo della protagonista la rendono poco attraente e non ispirano l'empatia che dovrebbe sempre subentrare durante la lettura di un bel libro. Al confronto Olive Kitteridge era un bijou!

Nessun commento: