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mercoledì 7 ottobre 2015



LA RAGAZZA DEL TRENO
di Paula Hawkins


Spinta dalla curiosità per il "caso letterario" di cui tanto si è parlato, ho iniziato con un po' di scetticismo questo romanzo, che solo dopo qualche capitolo vira nel "giallo". La protagonista è Rachel, una donna che dalla vita è stata piuttosto malmenata, alcolista recidiva, sola, il cui marito ormai è risposato e felicemente padre... insomma con una iella dietro l'altra. 
D'altra parte la frustrazione e il senso di inadeguatezza non fanno che peggiorare la sua situazione, conducendola in una spirale autodistruttiva che fa quasi innervosire. 
Rachel spia senza vera intenzione la vita di alcune famiglie che intravede dal treno, passando ogni giorno per recarsi a Londra, dove "aveva" il lavoro. Riesce a immaginare le loro vite felici, piene d'amore e di tenerezza, così distanti dalla sua, così vicine ai suoi desideri, ne immagina persino i nomi, le professioni, i sogni. Un giorno, però, qualcosa turba l'idilliaca icona che se n'era fatta. Qualcosa non va, i conti non tornano più. Decide di entrare in prima persona nel "quadro" per capirne di più, ed ha così inizio una spirale di colpi di scena che tengono il fiato sospeso al lettore, e lo conducono ad un ritmo di lettura compulsivo, fino al finale, bello, soddisfacente, adeguato alle attese.
Un bel libro, certamente favorito dal martellamento pubblicitario che ne vuole fare un capolavoro. Forse non raggiunge questo livello, ma vale la pena leggerlo, per chi ama il genere.

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