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lunedì 30 giugno 2014

DELITTO DI MEZZA ESTATE 
 di Henning Mankell

Il Commissario Wallander è un altro di quei personaggi della narrativa scandinava che riesce a catturarti con la sua quotidianità, i suoi dolori, la sua vita grigia, ma carica di sfaccettature. Non ancora cinquantenne pare un vecchio, trascurato e malandato dal punto di vista della salute, deluso dai trascorsi sentimentali, senza voglia di futuro, ingrigito dalla solitudine. Unica famiglia il Commissariato, dove le persone si alternano al suo fianco e riescono a dargli quell'affetto e quella stima necessari per affrontare il lavoro e la vita stessa. Questa volta Wallander si trova a dipanare la matassa di una serie di efferati omicidi, apparentemente slegati tra loro, ma che ben presto si rivelano parte di un'unica trama. Un folle omicida si accanisce contro giovani inermi, colpevoli soltanto di voler essere, almeno per un attimo, davvero felici. Venire a capo di tanta ferocia, per di più su fronti diversi, è un'impresa titanica per il team di Wallander, ma le sue intuizioni riescono presto a prendere la piega giusta. Quasi 600 pagine avvincenti, che prendono fin dall'inizio, e conducono nei meandri dei pensieri di uno psicopatico, e contestualmente del Commissario, riuscendo a tenere incollati al libro per ore intere. Un bel giallone estivo, che cattura e convince fino al finale.

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