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sabato 26 aprile 2014

... E UNA LETTURA "IMPEGNATA"!

LA VALIGIA QUASI VUOTA  di Haim Baharier

Incuriosita dalla storia di Monsieur Chouchani, ho affrontato questo libro con leggerezza. Mi sono accorta subito che si trattava di un testo scritto da un docente di ermeneutica, matematico e psicanalista, allievo dei maggiori filosofi del 900, pertanto degno di maggiore cautela analitica. In effetti Chouchani, personaggio misterioso apparso a Parigi nel 1950, quando l'autore era ancora bambino, enigmatico poliglotta e, a suo dire, "onnisciente" figura, fa soltanto da sfondo a un susseguirsi di dissertazioni filosofiche e di ricerca biblica, in un linguaggio, forse, da iniziati. Poco si scopre sul mistero di quell'uomo, che forse proprio per la sua poliedricità non può e non si riuscirà mai a conoscere veramente. Il libro apre uno squarcio sul periodo post bellico vissuto a Parigi dai reduci di Auschwitz, che non riescono, nonostante tutto, a tornare alla normalità della vita, pur costituendo paradigmi di cultura e di profondità etica. Da leggere con calma, rispetto e concentrazione.

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