(...) La baciò ancora, leggero, sul collo, alla base dell’orecchio, sugli occhi salati di lacrime e, quando scese, in un sospiro, sulle labbra, lo lasciò fare, restando inerte, le braccia lungo i fianchi, ma scivolando in una sensazione di estremo benessere, di scioglimento totale delle tensioni, del tormento, della rigidità interiore.Non sapeva quanto tempo fosse durato quel bacio, ma quando Pietro si allontanò dal suo viso di qualche centimetro, la lasciò ad occhi chiusi, sopraffatta dalla dolcezza del momento.
Quando li riaprì, luminosi e trasparenti come l’acquamarina che portava al collo, comparve sul suo viso qualcosa di nuovo, che non appariva da tanto, troppo tempo: un sorriso. (...)
(Oltre la notte, 2009)
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