Nel bene o nel male...

..purchè se ne parli - diceva un vecchio adagio, molle, flaccido e viscido vecchio politico...ma io non riesco ad adattarmici. Preferirei rinchiudermi nel mio guscio, aspettare e scrivere ancora, piuttosto che qualcuno mi dicesse: bello, brava, o mi chiedesse: ma da quanto...non hai mai detto niente...ma perchè ti è venuto in mente...

E' vero, non ho mai detto ciò di cui non ero neppure tanto sicura. Ho sempre scritto tanto, nella mente, nei sogni, nel dormiveglia e nelle veglie assonnate, quando aspettavo la notte per sprofondare o il giorno per tirarmi su. Allora ho sempre scritto tantissimo. Poi, durante la vita quotidiana, dimenticavo, cercavo disperatamente di ricordare sprazzi, avrei voluto annotarli, prendere un pezzo di carta e fermare le parole che lentamente svanivano. E, di sera, ricominciavo a scrivere. Fino al giorno in cui ho fatto violenza alla mia indolente timidezza e ho preso in mano quel quaderno. Una biro bella morbida e cremosa, il brano giusto nelle orecchie, silenzio altro intorno. E di getto ho rovesciato tutto ciò che riuscivo a scavare nella memoria delle sere e delle aurore insonni. Ne è emersa una traccia, un ghirigoro di vite intrecciate, un labirinto di parole aggrovigliate, un orizzonte di trama, di ordito, di tessitura.
Avevo iniziato.
Così è iniziato. Tutto ciò che ora ha preso forma, vita, autonoma indipendenza da me stessa. Così è nato lui.

IL MIO LIBRO.